Ed ora conosciamo
meglio questi affascinanti animali.....
La biologia ed il comportamento
dei serpenti rivelano aspetti che per lungo tempo sono sembrati incomprensibili.
Come possono muoversi velocemente senza le
zampe?
Come fanno ad uccidere la preda con un solo
morso?
Come riescono ad ingoiare prede intere anche
molto più grandi delle loro mascelle?
Attorno a queste creature, quasi misteriose,
sono così nati miti e leggende.
I serpenti possono essere visti come affascinanti
o terrificanti. Sono predatori, come lo sono aquile, tigri e squali, e
sebbene possiamo provare una insinuante attrazione per il loro aspetto
ed il loro modo di muoversi, sappiamo che alcuni possono essere pericolosi.
Per gli stessi serpenti questo fatto comporta
una spiacevole conseguenza, dovuta alla paura e alla ignoranza, dato che
spesso vengono uccisi alla sola "vista".
In realtà solo un limitato numero
di specie può essere pericolosa per l'uomo!
Nel mondo dei serpenti vi sono molti altri
aspetti interessanti:
la loro differente morfologia, i comportamenti,
i sistemi di difesa, le abitudini riproduttive ed alimentari.
Recentemente i ricercatori hanno sperimentato
nuove tecniche di monitoraggio dei serpenti in natura, dimostrando che
questi animali svolgono un importante ruolo nell'ordine naturale.
Allo stesso tempo, naturalisti amatoriali,
forse preoccupati dalla velocità con cui flora e fauna stanno scomparendo
dalla nostra vita, hanno cominciato a notare ed apprezzare la loro bellezza.
IL SERPENTE e L'UOMO
La naturale curiosità umana,
porta inevitabilmente alla brama di conoscere tutto ciò che è
inconsueto.
Quanti di voi hanno già avuto
la fortuna (perché di fortuna si tratta) di incontrare e vedere
un serpente nel suo ambiente naturale?
Questo animale infatti è molto
timido e rifugge l'uomo. Se sorpreso, normalmente rimane immobile, sfruttando
la sua capacità di mimetizzazione per non farsi vedere.
Se avete l'abitudine di passeggiare
nei boschi, nei prati o addirittura sulle strade, vi sarà sicuramente
capitato di imbattervi in un serpente che, protetto proprio da questo mimetismo,
vi ha lasciato passare senza nemmeno preoccuparsi.
Malgrado questa brama di conoscere
è incredibile vedere il livello di ignoranza che ancora oggi, nel
duemila, circonda questo animale.
Il problema maggiore è dato da
un'infinità di storie antiche, leggende o credenze popolari perlopiù
con risvolti drammatici, in cui il serpente o rettile è dipinto
come un essere sinistro che sfrutta ogni buona occasione per fare del male.
Il serpente invece, attacca solo in
caso di minaccia reale ed attende sempre l'ultimo momento, quando per lui
non vi è che una sola ed unica scelta: colpire o essere colpito.
A fronte di circa 2700 specie di serpenti
conosciuti, solo il 10% circa sono velenosi e solo una parte ancora più
piccola è pericolosa per l'uomo.
A causa di questa esigua minoranza,
i rettili sono oggetto di repulsione, ribrezzo e terrore irragionevole.
Spesso nei film viene mostrato il serpente
come un animale aggressivo, uccisore e mangiatore di uomini. Poco importa
se ciò rispecchia la realtà o se l'animale è compatibile
con l'ambiente in cui è riprodotto. L'importante è fare sensazione.
Nella maggior parte di questi casi,
gli animali interpretano la parte del cattivo e vengono uccisi per la salvezza
dei protagonisti e la gioia degli spettatori.
IL SERPENTE e L'ECOSISTEMA
Il ruolo svolto dai serpenti nell'equilibrio
biologico è importantissimo.
Facendo riferimento ad esempio alla
vipera, uno studio ha dimostrato che su una densità di cinque di
questi animali per ettaro, vengono inghiottiti circa 225 roditori l'anno
(per ettaro!)
Considerando le potenzialità
riproduttive dei roditori, vi lascio immaginare cosa accadrebbe se queste
vipere venissero decimate o addirittura eliminate.
Qualcosa del genere sta già
succedendo nelle piantagioni di riso in India, dove dati i numerosi incidenti
dovuti soprattutto al fatto che i lavoratori operano nelle riserie a piedi
nudi, da anni si stanno uccidendo i cobra che vi abitano. Questa strage
ha causato un aumento sproporzionato del numero di ratti, i quali arrecano
notevoli danni alle piantagioni.
MITOLOGIA
Il serpente occupa un posto molto particolare
nella psicologia umana. Esso ha sempre avuto un'importanza enorme ed è
stato preso in considerazione sotto molti aspetti.
A seconda dei periodi di civilizzazione
e delle razze, il serpente viene considerato tutt'ora un oggetto
di repulsione o di venerazione :
-
in Occidente è un'animale ripugnante
e malizioso; seducendo Eva trascinò tutta l'umanità nella
sua caduta. L'uomo per causa sua, perdette l'innocenza e l'immortalità;
da qui la collera di Dio che lo condanna per l'eternità a strisciare
sul ventre e mangiare polvere.
-
Incarna a volte la cattiveria, la perfidia,
la lussuria e pure la longevità, il vigore sessuale, la vita. Il
cobra albino è simbolo supremo della fertilità per gli induisti:
rende feconde le donne e porta le piogge che fertilizzano la terra. Immagine
mitica anche dell'immortalità: a lungo l'uomo lo ha creduto capace
di ringiovanire all'infinito.
-
In realtà il cobra vive 20-25 anni
ma durante la sua esistenza, inganna la vecchiaia e l'usura del tempo cambiando
semplicemente la pelle !
In Cambogia il "serpente gigante" è
creduto responsabile delle eclissi di luna; come il serpente mangiatore
di uova che le inghiotte in un sol boccone, così fa anche il serpente
gigante con la luna (!).
In breve il serpente è visto
come essere diabolico (mediatore del diavolo, protettore di tesori, simbolo
di potere, simbolo del male, istigatore al peccato…) che come idolo (simbolo
della medicina, simbolo di resurrezione, simbolo di eterna giovinezza,
sangue con potere afrodisiaco).
LA PELLE
La pelle dei serpenti è duttile,
liscia ed asciutta; è ricoperta di squame che si accavallano l'una
sopra l'altra.
Queste squame possono essere lisce,
come ad esempio nei boidi o nei colubridi, oppure carenate (piccola sporgenza
longitudinale) come nei viperidi.
Tra le squame la pelle è più
fine e forma delle pieghe che assicurano al serpente un'elasticità
e la dilatazione necessaria alla mobilità ed ingoiare prede voluminose.
Lo strato superiore, l'epidermide,
è costituita da una sostanza cornea, la cheratina che funge da scudo
di protezione. Quando lo strato esterno perde la sua elasticità
e diventa troppo piccolo per il serpente, viene semplicemente sostituito.
La nuova epidermide si forma sotto la vecchia e una secrezione lattiginosa
separa i due strati provocando una perdita di nitidezza (gli occhi appaiono
biancastri).
Durante questa fase il serpente per
7-8 giorni è praticamente cieco e si nasconde. Una volta che la
vista ridiventa normale, la muta inizia.
La frequenza della muta di un rettile
dipende soprattutto dalla velocità di crescita di quest'ultimo oltrechè
dall'età, dalla specie ed altri parametri.
Come tutti i vertebrati, i serpenti
hanno delle terminazioni sensoriali sparse su tutta la pelle. Alcune specie
come il serpente a sonagli, possiedono inoltre dei captatori termici capaci
di distinguere scarti termici di frazioni di grado centigrado.
GLI OCCHI
I serpenti sono sprovvisti di palpebre,
ma sono protetti da una membrana cornea trasparente e fissa che viene sostituita
durante la muta; tra questa membrana e l'occhio, corre il liquido lacrimale.
Gli occhi sono in grado di reperire
soprattutto i corpi in movimento in un campo visivo molto vasto senza però
fornire un'immagine dettagliata.
La pupilla può essere tonda
o verticalmente ellittica.
APPARATO UDITIVO
I serpenti a differenza dei sauri,
non hanno né membrana uditiva (timpano) né orecchio medio
né tromba di Eustachio. Sono dotati di terminali nervosi che collegano
la mandibola all'orecchio interno, questo permette loro di captare le più
minime vibrazioni generate da un animale (per esempio un topolino) che
scorrazza a parecchi metri di distanza.
Con questo sistema risultano sensibili
solamente a frequenza molto basse; alle frequenze vocali i serpenti sono
quindi praticamente sordi.
LA LINGUA
L'organo di Jacobson è l'organo
olfattivo per eccellenza.
Il continuo slinguettare dei serpenti
serve unicamente a raccogliere le minuscole particelle in sospensione nell'aria
che trasportano informazioni quali odore, umidità e la temperatura
dell'ambiente circostante e non è dunque assolutamente un atteggiamento
di intimidazione, ma corrisponde al nostro annusare. Ritirandosi la lingua
deposita queste particelle sull'organo Jacobson, incaricato di selezionarle
e di trasmettere le informazioni al cervello.
Senza lingua il serpente è destinato
a morire, data l'impossibilità di reperire le sue prede durante
la caccia.
LA DENTATURA
Malgrado non siano atti alla masticazione,
i denti dei serpenti hanno dei compiti fondamentali.
Sono disposti su sei file: quattro
sopra e due sotto.
Per supplire all'assenza di arti da
usare per la caccia, i serpenti non velenosi afferrano la preda con i denti;
acuminati e ricurvi verso la gola, non danno scampo alla vittima che viene
poi uccisa, soffocata fra le spire.
I costrittori, come il Boa o i Pitoni,
avvolgono il corpo attorno alla preda e stringono le spire fino a soffocarla;
la vittima muore per asfissia.
Le spire servono anche ad accelerare
il processo di uccisione limitando il flusso del sangue.
Un costrittore asfissia la preda attorcigliando
il corpo attorno ad essa e stringendo fino all'arresto respiratorio.
Alcuni serpenti velenosi (con dentatura
proteroglifa) sono dotati di speciali denti usati come una siringa; con
questi, iniettano il veleno nella preda che poi lasciano allontanare. Essa
viene poi reperita in un secondo tempo ed inghiottita spingendola verso
la gola, con l'ausilio dei denti.
Altri serpenti (con dentatura opistoglifa)
invece afferrano la preda con i denti anteriori (che non conducono veleno)
e, quasi a masticare, portano la preda nella parte posteriore della loro
bocca per poi muovere le zanne mobili conducenti il veleno che iniettano
fino a stordire la preda e così poterla ingoiare.
SERPENTI VELENOSI (Proteroglifi
e Opistoglifi)
I serpenti velenosi, in relazione alla
posizione delle zanne sul palato, vengono distinti in Opistoglifi (con
i denti del veleno situati profondamente nella cavità orale) ed
in Proteroglifi (con zanne in posizione anteriore).
I due gruppi, pure disponendo di ghiandole
velenifere, in taluni casi egualmente tossiche, presentano diversa pericolosità
proprio a motivo di questa disposizione delle zanne che, nel caso dei Proteroglifi,
sono meglio disposte per penetrare nelle carni della vittima ed inoculare
il veleno.
Le specie più temibili quali
il cobra, le grosse vipere o i mamba sono tutte proteroglifi.
In base alle conoscenze attuali, i serpenti,
uno dei grandi gruppi di rettili, apparvero nel panorama zoologico 100-150
milioni di anni fa; oggi ne esistono circa 2700 specie tutte differenti
tra loro pur avendo, in comune, molte caratteristiche morfologiche
come la copertura di squame, essere privi di zampe, una lingua biforcuta
ed occhi privi di palpebre.
I serpenti di grandi dimensioni sono
pochi (anche se attirano maggiormente l'attenzione); la maggior parte dei
serpenti misura meno di un metro e mezzo di lunghezza.
A differenza degli uccelli e dei mammiferi,
i serpenti non sono in grado di migrare o di spostarsi su lunghe distanze;
sono quindo molto dipendenti dalle condizioni dei luoghi ove vivono.
Poichè ogni habitat è
differente, per sopravvivere ogni specie ha dovuto adattarsi; tenendo comunque
presente che i più importanti fattori ambientali che condizionano
la vita dei serpenti sono : TEMPERATURA, LUCE, ACQUA.
I serpenti sono diffusi soprattutto
nelle regioni calde del globo; di mano in mano che ci si sposta verso i
Poli, il loro numero decresce rapidamente ed una sola specie, il marasso
palustre o Vipera berus, la si ritrova sino oltre il Circolo
Polare Artico.
Quando la temperature scende al di
sotto di certi valori, il serpente si intorpidisce, perde la sensibilità,
si immobilizza e, quindi, muore.
Come sono disposti
gli organi interni di un serpente ?
La distribuzione e la
forma degli organi interni degli Ofidi sono profondamente
condizionate dalla struttura allungata tipica di questi rettili.
Il cuore
ha la forma di un ovale asimmetrico, avendo la parte destra più
sviluppata della sinistra.
I polmoni
sono forse gli organi che hanno subito le maggiori modificazioni; infatti
il sinistro (nei Viperidi) è in genere completamente atrofizzato,
rudimentale (nei Crotalidi ed in taluni Colubridi) e rimane,
ma con dimensioni ridotte solo in pochi casi (per esempio nei Boidi).
Il polmone destro ha una forma cilindrica
ed in alcune specie occupa quasi tutta la lunghezza del corpo del serpente.
La lunghezza dell'intestino,
in rapporto alla lunghezza totale del rettile, varia molto; per esempio,
l'intestino dei Typhlops è quasi rettilineo (occupa il 28%
della lunghezza); mentre nel genere Python, più convoluto,
ne occupa il 75 per cento.
Il fegato,
posto di fianco al polmone destro, possiede il lobo destro più grande
del sinistro e le sue dimensioni possono raggiungere metà dell'intera
lunghezza dell'animale.
Anche i reni
acquistano una forma allungata perdendo la loro tipica struttura a fagiolo;
inoltre non si trovano più affiancati, ma si sfasano ed il rene
destro precede il sinistro.
Lo stesso dicasi per i testicoli
e le ovaie, posti in posizione cefalica rispetto
ai reni ed anch'essi sfasati e molto allungati, con l'organo di destra
sempre anteriore rispetto al sinistro.
Il colubride Alsophis antiguae
è tra i serpenti più rari del mondo e vive solo sull'isola
che ne ha ispirato il nome (Antigua).
Nel 1985 ne esistevano solo 80
esemplari adulti.
Il declino di questo serpente
è stato causato dall'uomo con l'introduzione nell'isola dei ratti
che ne hanno decimato la popolazione.
Purtroppo i serpenti sono scomparsi
da molte aree dove un tempo erano comuni, proprio mentre noi stiamo per
capire la loro importanza sul nostro pianeta. I serpenti non hanno la capacita'àdi
rispondere velocemente alla distruzione dell'habitat causata dall'incessante
sviluppo urbano, dall'agricoltura intensiva e dall'inquinamento; così
essi hanno bisogno dell'aiuto umano per poter sopravvivere.
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